Il giorno 27.06.2019 le due sedi del Ciofs di Bologna hanno svolto insieme una giornata di formazione/condivisione. Tale giornata è nata sulla scia delle formazioni svolte da tutor, coordinatori e responsabili dei centri all’Isola d’Elba.

Nell’ultima formazione all’Isola d’Elba era emerso fra i responsabili delle due sedi  il pensiero che le due sedi del Ciofs di Bologna facessero fatica a percepirsi come un unico Ente. Partendo da questa constatazione durante l’anno si è strutturata l’attività della giornata del 27.

La giornata era rivolta oltre che ai responsabili dei due centri, anche ai docenti e questi hanno risposto con una buona presenza, fra docenti, tutor, coordinatori e responsabili erano presenti circa 22/24 formatori.

L’idea alla base della formazione era che partendo da esperienze di attività concrete si potesse sviluppare l’idea che nonostante il Ciofs di Bologna abbia due sedi distaccate, è comunque un solo ente.

La giornata si è svolta nella casa sull’Appennino bolognese di uno dei tutor e ha visto quattro momenti distinti.

Una volta che il gruppo si è riunito tutto nella sede della formazioni sono cominciate subito le attività. La prima è stata un’attività comune che ha visto il coinvolgimento di tutti nella realizzazione di un manufatto artigianale. Nello specifico i presenti hanno creato un flipper per le biglie.

 

 

 

 

L’attività è stata proposta in questi termini: ognuno poteva scegliere se creare un ostacolo oppure creare la struttura generale. Il materiale era già stato preparato e fatto trovare ai formatori.  A coordinare il lavoro c’era una sola figura che spiegava passo passo come formare la struttura e dove trovare gli attrezzi.

Come si può vedere ognuno ha creato il proprio ostacolo, alcuni formatori hanno collaborato fra loro per creare un ostacolo più complesso unendo le rispettive competenze.

L’idea alla base dell’attività era che anche se si lavora separati, si lavora comunque per una struttura comune, nella quale ognuno possa identificarsi con le proprie caratteristiche e competenze specifiche. Il flipper comune rappresenta dunque l’individualità di ognuno su una base comune nella quale ognuno può riconoscersi e riconoscere il proprio contenuto specifico.

Dopo questo momento comune il gruppo si è diviso in due sottogruppi:

  • Gruppo Esplorazione del territorio
  • Gruppo Cucina

Ogni gruppo aveva un responsabile (che era già stato deciso prima della giornata, mentre tutti gli altri partecipanti non conoscevano le attività nel dettaglio, ma solo che ci sarebbero state delle attività).

Ognuno è stato libero di scegliere il gruppo che più preferiva e i gruppi erano stati pensati senza limiti di numeri. Alla fine c’è stata una divisione abbastanza equa fra i gruppi, con una leggera maggioranza del gruppo “Cucina”.

Alla base di questa attività c’era l’idea che ogni gruppo fornisse all’altro gruppo qualcosa e non rimanesse chiuso nella propria attività senza nulla condividere.

Il gruppo “Cucina” ha quindi cucinato per tutti. La maggior parte degli ingredienti provenivano dal giardino della casa, dunque è stata una cena a cm 0!

Sono stati cucinati panzerotti e crostate di frutta. La frutta e le uova per la crema provenivano dal giardino e dalle galline. Il piatto forte è stata una grigliata di carne fatta con la legna raccolta nel bosco della casa. Tutte queste cose erano già state preparate e i membri del gruppo le hanno trovate lì presenti.

Il gruppo all’opera!

Il gruppo “Esplorazione del territorio” ha invece svolto una escursione sulla cima di Monte Adone (720 s.l.m.). In cima al monte c’è una croce, all’interno della quale c’è un quaderno. I partecipanti all’escursione hanno scritto i nomi del gruppo cucina dentro quel quaderno, come a dire che li avevano portati in cima insieme a loro.

I due gruppi si sono poi riuniti e dopo aver brevemente raccontato le loro esperienze reciproche hanno mangiato tutti insieme.

Dopo cena c’è stato l’ultimo momento della giornata, una piccola restituzione. Durante la discussione di gruppo una ragazza del servizio civile, artista, traduceva in disegni i concetti che emergevano dal gruppo. Alla fine tutti hanno potuto ammirare i disegni e riconoscersi.

Tutti i presenti hanno concordato sulla necessità ed importanza, oltre che sulla piacevolezza, di questi momenti.